Tecnologie d’eccellenza in ambito forense
PORTIAMO LA SCIENZA NELLE AULE DI TRIBUNALE
PORTIAMO LA SCIENZA NELLE AULE DI TRIBUNALE
Il reverse engineering o, in italiano, ingegneria inversa è l’attività di analisi di un prodotto o un processo per capirne il funzionamento. Si tratta di un’attività essenziale per garantire miglioramenti di design, comprensione ed, in generale, per innovare prodotti. Al tempo stesso, però, è anche il metodo attraverso cui è possibile ricostruire e risalire alle cause di un evento avverso.
Con il termine ingegneria inversa dunque intendiamo l’attività di analisi di un evento, solitamente a ritroso nel tempo, per comprenderne le cause che lo hanno prodotto. L’obiettivo principale è quello di ottenere informazioni su come sia stato possibile il verificarsi di un certo evento. Tutto questo implica un’analisi approfondita delle cosiddette cause-radice alle quali è possibile ricondurre il fenomeno oggetto di analisi al fine di comprenderne appieno ogni singolo dettaglio.
Il reverse engineering avviene attraverso diverse fasi. Solo a titolo indicativo:
Questo lavoro di dettaglio permette di ottenere una rappresentazione completa dell’evento o dei prodotti coinvolti consentendo di comprenderne a fondo il funzionamento e le principali cause che lo hanno generato. La capacità di risalire dalle conseguenze alle loro cause originarie è ciò che rende il meccanismo dell’ingegneria inversa uno strumento tanto potente quanto versatile.
L’ingegneria inversa trova applicazione in una vasta gamma di settori proprio perché si tratta di una disciplina molto versatile. Noi la applichiamo nel settore della cosiddetta ingegneria forense.
Questo vuol dire che, in poche parole, ti aiutiamo a far valere i tuoi diritti nelle aule di tribunale o, comunque, nell’ambito di un contenzioso. Questo è esattamente il nostro obiettivo, il codice che teniamo sempre presente in tutto quello che facciamo.
E’ bene precisare che il reverse engineering è qualcosa di completamente diverso dal lavoro che tipicamente porta avanti un qualsiasi ingegnere. Infatti si tratta di una disciplina che certamente richiede conoscenze ingegneristiche però il modo di procedere è completamente diverso. Si parte infatti dagli effetti per individuare le cause a cui è imputabile il malfunzionamento di determinati prodotti o elementi.
Ad esempio, in campo strutturale, un ingegnere “diretto” partendo dal modello delle forze e da quello dei materiali, grazie alla progettazione, giunge al modello geometrico della costruzione. Un ingegnere “inverso”, invece, partendo dal modello dei materiali e dalla geometria della struttura dissestata ha il compito di modellare le azioni perturbatrici che hanno generato il danno. Se vogliamo si tratta di una progettazione inversa.
Capite bene che si tratta di una attività di reingegnerizzazione che prevede un approccio completamente diverso rispetto a quello “classico”. Anche la forma mentis deve essere completamente diversa perché ci si potrà trovare a dover analizzare un dispositivo, piuttosto che una architettura di rete. Ancora, potranno verificarsi casi in cui sarà necessario prendere in esame nel dettaglio macchine, prodotti o impianti industriali complessi. Hardware proprietario che richiederà una implementazione di soluzioni ad hoc caso per caso, e così via.
Il primo passaggio del processo di ingegneria inversa è certamente l’acquisizione degli oggetti da analizzare. Per effettuare il reverse engineering di prodotti al fine dell’analisi di un evento sarà necessario correlarlo ad un insieme di funzioni più o meno complesse e studiarne a fondo il funzionamento.
Dal momento che ci muoviamo in ambito forense sarà necessario garantire il più alto rigore scientifico. Questo anzitutto per garantire la necessaria credibilità al lavoro che portiamo avanti nonché per tutelare i tuoi interessi al meglio.
Spesso si dovranno analizzare componenti a partire da un prodotto finito, sia questo una macchina, un motore o altro. Evidentemente quindi sarà anzitutto necessario interfacciarsi con i vari produttori per cercare di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile.
Il problema è che spesso il mondo “ideale” non coincide con quello “reale”. I produttori infatti, a volte, possono essere poco disponibili; altre volte sono falliti e capita che non siano più disponibili i disegni originali. Insomma si tratta di una vera e propria giungla in cui non è sempre facile districarsi. Sarà inoltre necessario utilizzare strumenti di misura come calibri, microscopi e scanner per raccogliere dati dettagliati.
Durante l’analisi si cercherà di comprendere i principi di progettazione, le decisioni ingegneristiche e le funzionalità del prodotto che si è guastato, nonché le funzioni svolte del prodotto stesso. Si pensi ad esempio a un giunto mobile o a un braccio oscillante di una macchina. Per analizzare un prodotto, sarà essenziale smontare l’oggetto fisicamente o virtualmente e, speso, sarà utile effettuare una realizzazione, anche in scala, di quest’ultimo.
Chiarito qual è lo scopo con cui applichiamo questa disciplina; è necessario tenere presente che in questo settore la strumentazione e le soluzioni sono di fondamentale importanza.
Soprattutto nel campo informatico il mercato è in continua evoluzione. I moderni software forensi offrono funzionalità di reverse engineering integrate, facilitando i processi di analisi.
In funzione del tipo di sistemi da affrontare e di cosa si intende ottenere è possibile adottare la modalità più opportuna. A seconda dei casi sarà necessario studiare ogni singolo elemento di un sistema, scendendo fin nel dettaglio più profondo del singolo componente o del suo design.
Per gli ingegneri “inversi” si tratta di una vera e propria sfida. Si parte dal macro per arrivare al micro seguendo un approccio che, alla base deve prevedere conoscenza della materia ed apertura mentale.
La scansione 3D viene usata sempre più di frequente in ambito forense, perché offre un livello di precisione e dettaglio impossibile da ottenere con le sole fotografie o con le misurazioni manuali. Non si tratta solo di una questione di design. Sebbene infatti questa tecnologia sia molto usata in materia di design per la produzione di prodotti sempre migliori, anche in ambito forense si rivela estremamente utile.
La tecnologia viene applicata in diverse fasi del reverse engineering per documentare e analizzare le prove in modo scientifico.
Definite le specifiche del problema, il processo di reverse engineering può richiedere un tempo considerevole a causa della complessità dei componenti da analizzare. Inoltre, spesso sarà necessario un approccio che sarà funzione dei dati a disposizione.
Ogni componente dovrà essere analizzato con una certa modalità. Se ci troviamo ad esempio in un contesto legato ad un infortunio sul lavoro avvenuto nel corso di una produzione industriale potrà essere necessario indagare le macchine, il design ed i prodotti.
Parte integrante del nostro lavoro infatti è lo studio completo dei sistemi e l’analisi del processo che mira a stabilire lo scostamento tra le prestazioni attese e quelle che, invece, si sono concretizzate.
Si tratta di capire cosa non ha funzionato partendo dai danni visibili. Tenuto conto però che i processi industriali sono tutt’altro che semplici. Si renderà necessario un lavoro di reverse engineering.
Questo dovrà necessariamente passare per l’analisi di sistemi complessi. La tecnica ed i software utilizzati potranno essere i più vari. Si potrà fare ricorso ad una scansione 3d di un componente particolarmente rilevante con lo scopo di ottenere un modello di dettaglio per le successive fasi di analisi.
Grazie ai dati ottenuti sarà possibile, ad esempio analizzare la geometria di un componente verificando la presenza di eventuali possibili anomalie. In questo modo saremo in grado di redigere una relazione tecnica sui prodotti di interesse arrivando ad individuare anche eventuali problemi di progettazione.
Ci piace dire che mettiamo la tecnica al servizio della giustizia per portare la scienza nelle aule di tribunale.
La scansione 3D rende possibile la produzione di un “gemello digitale” della scena del crimine, garantendo l’integrità, l’obiettività e la precisione dei dati per tutta la durata dell’indagine e del processo.
Grazie alle nostre competenze specifiche nel campo del reverse engineering possiamo operare con autorevolezza in un settore altamente specialistico.
Sebbene sia visto da alcuni come un mercato in cui trovare nuove occasioni di lavoro, in realtà non è così. I software da utilizzare, la struttura dei problemi affrontati e molte altre variabili in realtà aiutano a fare “selezione naturale”. Ci occupiamo solo di settori in cui siamo profondamente esperti, di seguito quello che siamo in grado di fare.
Il reverse engineering trova certamente applicazione, con notevoli vantaggi, quando è necessario investigare sulle cause di un infortunio sul lavoro. Quando parliamo di produzione industriale sappiamo che, purtroppo, talvolta il concetto di “produzione” cozza con quello di “sicurezza sul lavoro”. Il reverse engineering in questo campo offre delle funzionalità assolutamente fondamentali.
Il reverse engineering è impiegato anche in occasioni di indagini a valle di incendi o esplosioni. Questa metodologia, grazie a software specifici permette di rispondere alle domande più frequenti in questi casi. Ad esempio quali sono le cause, qual è l’area in cui è partito l’incendio e così via. Che si tratti di impianti di produzione in ambito industriale, di autovetture o altro possiamo aiutarti grazie alla nostra competenza.
Il reverse engineering offre numerosi vantaggi nell’informatica forense. Grazie al ricorso a software specialistici è possibile ottenere o ricostruire il codice sorgente di un programma eseguibile.
Non solo, è possibile analizzare dispositivi mobili e computer portatili o fissi. Siamo anche in grado di indagare immagini e filmati estratti da impianti di videosorveglianza. In questo modo possiamo rispondere a varie domande riguardanti il codice e la sua progettazione nonché individuare elementi utili alle indagini.
Le funzionalità offerte da questa metodologia toccano anche il settore della ricostruzione dei sinistri stradali. Grazie a software appositi è possibile analizzare del dettaglio i vari prodotti di cui si compone la vettura incidentata. Si potranno anche prendere in esame aspetti legati alla progettazione ed al design se necessario.
Sempre più spesso si verificano contenziosi che sono legati a disturbo da rumore. Grazie alla nostra strumentazione ed al software specialistico possiamo applicare i principi del reverse engineering a questo settore.